giovedì 30 settembre 2010

XCVIII - Alpini in guerra




Alpini in guerra
(Guerra di Libia 1911 - 1912)


Il Galante s'accosta pian piano
e salutando: Italia sei bella
che a vederti mi sembri una stella
cara morosa ti debbo lasciar.
Allora il capitano mi toccò la mano
sopra il bastimento, mi vuol salutare
e  disse alpini e disse alpini...
Allora il capitano mi toccò la mano
sopra il bastimento, mi vuol salutare
e disse " alpini i turchi son là".
E difatti si videro spuntare
le nostre trombe si misero a suonare
le nostre penne al vento volavano
tra la bufera e il rombo del cannon.
E a colpi disperati, mezzi massacrati
dalle baionette i turchi sparivano,
gridando alpini, gridando alpini...
E a colpi disperati, mezzi massacrati
dalle baionette i turchi sparivano
gridando alpini abbiate pietà.
Sulle dune coperte di sabbia
i tuoi alpini, o Italia, morivano
e nelle veglie nascosti sognavano
con la morosa la mamma nel cuor.
E col fucile a spalla, caricato a palla
sono bene armato, paura non ho
quando avrò vinto, quando avrò vinto.
E col fucile a spalla, caricato a palla
sono bene armato, paura non ho
quando avrò vinto ritornerò.

giovedì 9 settembre 2010

XCVII - Lu tinùn


In Via Mazzini, la più antica fontana del paese: lu tinùn (il fontanone), 
un enorme blocco di pietra grezza scavata.

Ar sun dla villa, la pi vegia funtâna dal pais: lu tinùn,
ina grosa paira tzavâ.


Immaagine @cielomiomarito

martedì 7 settembre 2010

XCVI - Giro del Murin



L'estate, come dicevano i Righeira, sta finendo e guardando fuori la nebbiolina che accarezza i fianchi di Murin, sembra impossibile che solo qualche giorno fa eravamo nel bosco a giocare con i riflessi del sole tra i larici.
Il giro del Murin è davvero una gran bella passeggiata che si snoda su un sentiero ben tracciato e perfettamente segnalato (tacche verdi e gialle), a tratti un po' ripidino ma che alla fine di ogni "strappo" regala splendidi scenari per gli occhi e per lo spirito e se si ha l'accortezza di non fare troppo rumore, non è inusuale l'incontro con qualche capriolo.
Siamo partiti a mattino inoltrato dalla Residenza Parco Murin e seguendo le indicazioni "TettiVeuva - Murin" abbiamo percorso dapprima il sentiero botanico che con le sue edicole ci ha rinfrescato un po' la memoria sulla vegetazione delle nostre montagne, poi, giunti alla Veuva e ripreso fiato sulla bellissima panchina  che affaccia su uno dei più bei panorami di Limone, abbiamo proseguito seguendo le indicazioni per il Colle Almellina. Giunti sulla cresta nord di Murin e dopo esserci beati della vista che come ti giri ti giri e sempre un incanto, ci siamo inoltrati nello splendido bosco di faggi che, con un sentiero ampio e agevole, con poca salita, molto falso piano e qualche discesa, porta a scollinare sul vallone dell'Almellina. Da qui, sotto un sole impietoso e la fame che si faceva sentire, in dieci minuti abbiamo raggiunto il Colle omonimo (1526 m.) dove abbiamo finalmente pranzato. Su questo versante il territorio cambia radicalmente e la discesa verso Limone si svolge su un sentiero pietroso che con ripidi tornantini, tra betulle, felci e erbe aromatiche conduce ai Casali Almellina per raccordarsi poi con la strada che sale a Capanna Chiara. Da qui tutta discesa fino alla macchina parcheggiata in via Valleggia. 
L'itinerario è di 14,5 km che  noi abbiamo percorso in  3 h. e 20 min.

Betulla sul sentiero

Il sentiero botanico
La panchina della Veuva
Panorama sulla Rocca dell'Abisso e Monte Vecchio
Il Monviso
Faggio
Panorama dal Colle Almellina: Jurin, Cima Fascia, Alpetta
Immagini: @cielomiomarito
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