giovedì 18 dicembre 2008

XV - La nevicata del 2008



  • Domenica 14 dicembre - 40 cm
  • Lunedì 15 dicembre - 120 cm (6 ore senza corrente)
  • Martedì 16 dicembre - 70 cm (8 ore senza corrente)
  • Mercoledì 17 dicembre - 10 cm

Per un totale di 240 cm

Comunicazioni da e per Cuneo interrotte per pericolo valanghe



(Sai muntâ a palâr lo crübart... tu surii mâi craiyü?)

Immagine: Il tetto del mondo

venerdì 12 dicembre 2008

XIV - Sogno




Ride ancora il tuo corpo all'acuta carezza
della mano o dell'aria, e ritrova nell'aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.

Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell'aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l'alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell'alba non torna?

Si sarebbe premuta al tuo corpo nell'aria
quella fresca carezza, nell'intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell'alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L'avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.
Dormivi leggera
sotto un'aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l'acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è piú ritornata, dal nulla, quell'alba?

(Cesare Pavese - Sogno)


Immagine: Van Gogh - Terasse du café


XIII



....

20 centimetri


mercoledì 10 dicembre 2008

lunedì 1 dicembre 2008

XI - Risvegli




Intanto tra ieri sera e stamattina ne ha messi giù altri bei 30 cm, che sommati ai precedenti porta questa nevicata novembrina al totale di 105 cm. Ora il Dio delle piccole cose, scoprendomi un poco alterata, pare volermi mandare un po' di sole ma mi faccio poche illusioni...

domenica 30 novembre 2008

X - Cameo







Le ceresiera ilh nevon

ente l'àira tebla,

las flors d'las arlitas

se paron nint da las abelhas,

tot la chanta:

lhi merles, lhi valons, lo pomier qu'ai anta,

tot la chanta.

Magalì, Magalì,

tu que pòs pus chantar

quieta venes a la Bustiera, corres da pertot:

dessot a la ceresiera vielha,

a l'aviron dal fnasil

(antsambusele-te nin filheta!):

pren lu viasòl dessot a la castanha d'Inda:

siu al champ sobran

con en pauc d'rosaa enti uelhs.

(Dzaculin Burtela - Poesia Occitana - Ousitanio Vivo)



I ciliegi nevicano nell'aria tiepida. I fiori di tarassaco non si difendono dalle api, tutto canta: i merli, il torrente, il melo che ho innestato, tutto canta. Magalì, Magalì, tu che non puoi più cantare silenziosa vieni alla Bustsera, corri dappertutto: sotto il ciliegio vecchio, attorno al "fnasil" (non incespicare bambina!); prendi il sentiero sotto il castagno d'India: sono al campo soprano con un po' di rugiada negli occhi.
(Giacomo Bellone- Poesia Occitana - OusitanioVivo)


Immagine @cielomiomarito

sabato 29 novembre 2008

IX - Meteo live




Adman l'è Sant'Andraiya. L'invarn à l'è 'ncamin c'al munta 'n caraiya...


A fine nevicata cm. 30



venerdì 28 novembre 2008

VIII - Nevica



Con l'età si impara che la neve è fatica. Quest'anno più di altri, ho sperato che l'inverno dimenticasse i miei posti, benché già il gelo dei giorni scorsi preannunciasse l'infrangersi delle mie speranze. Poi stamattina (ampiamente annunciata) ecco la copiosa nevicata , che misteriosamente
con la sua bianca e soffice distesa, ha spazzato via tutto il mio risentimento. Anche l'età è andata a farsi benedire, lasciandomi bambina alla finestra a spiare i fiocchi danzare con le cince sul balcone...


Per dovere di cronaca, la luna di Novembre si è fatta ieri alle 17.55, quando già il mio barometro sputacchiava acqua sul pavimento. Come direbbe mio nonno: "Ah san bicc..."



A fine nevicata: 45 cm




lunedì 24 novembre 2008

VII - La coltre




I mattini passano chiari
e deserti. Così i tuoi occhi
s'aprivano un tempo. Il mattino
trascorreva lento, era un gorgo
d'immobile luce.
Taceva. Tu viva tacevi; le cose
vivevano sotto i tuoi occhi
(non pena non febbre non ombra)
come un mare al mattino, chiaro.

Dove sei tu, luce, è il mattino.
Tu eri la vita e le cose.
In te desti respiravamo
sotto il cielo che ancora è in noi.
Non pena non febbre allora,
non quest'ombra greve del giorno
affollato e diverso. O luce,
chiarezza lontana, respiro
affannoso, rivolgi gli occhi
immobili e chiari su noi.
E' buio il mattino che passa
senza la luce dei tuoi occhi.

Cesare Pavese

Immagine:Lift

VI - Bassa pressione




Aggiornamento mattutino:
MIN -4,7°C
NEVE 5 cm.

Immagine: Il mio barometro ad acqua
(che non sbaglia mai!)

domenica 23 novembre 2008

V - Anno Domini 1972



C'era il pero in cortile,
c'era la ruspa cingolata,
c'eri tu
... e per sparare ci voleva il porto d'armi.






Immagini: La nevicata del '72

mercoledì 19 novembre 2008

IV - Sentieri

 

Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
Caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace el camino,
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante no hay camino
sino estelas en la mar. 

(Antonio Machado)


Immagine: Salauta - segnavia
 

martedì 18 novembre 2008

III



No, non sono realmente quattro baracche e fango. È montagna e confine. È quella zona sfumata difficile da mettere a fuoco, per chi la guarda dalla città. È ubriaco capogiro, quando di lassù ti rendi conto della fortuna. È malinconia nel guardare il resto e il resto è lontano. È accontentarsi, in un mondo che ti vuole scontento ed è guardare il luccichìo dei giorni di festa, l’affollarsi vacanziero sull’unica via, sull’unica piazza, in perpetuo bilico tra il desiderio di farne parte e l’istinto a fuggire.


Sono montagna, sono confine
Sono remota malinconia
(Immagine: Forte Pepino)

II - Radici

…Vus, istrümant, ràis…
 



e la ‘m maguna ancâr…

Click!


Immagine: Gli arnesi del mestiere, come li ha lasciati …
 

lunedì 17 novembre 2008

I - li’mʊɲ





Il mio paese sono quattro baracche e un gran fango, ma lo attraversa lo stradone provinciale dove giocavo da bambino. Siccome - ripeto - sono ambizioso, volevo girare per tutto il mondo e, giunto nei siti più lontani, voltarmi e dire in presenza di tutti: ‘Non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là’”. (Cesare Pavese)

Immagine: Limone al risveglio
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