domenica 28 novembre 2010

landscape...

Plaza suite

Limone - Teatro alla Confraternita
 
Ieri sera a Teatro. Peccato per la poca partecipazione. Sarà stato il freddo? L'incerta nevicata? O forse il semplice campanilismo, quello che se non si parla di montagna e di Limone, in Teatro non ci si va? Peccato però, perché la Compagnia "Teatro degli episodi" ci ha regalato uno spettacolo di alto livello con ottimi attori (un paio ben più che ottimi) e io che partivo con il pregiudizio "sì, però Walter Matthau..." dopo le prime battute già me ne ero completamente dimenticata. Tante risate e tanti applausi insomma e speriamo che si replichi presto con altri spettacoli dello stesso livello. Magari a pagamento, che abituarsi alla cultura a gratis è approccio a mio parere errato, che finisce per declassare il nutrimento del cervello e dell'anima a semplice intrattenimento da dopo cena... 
Assessore Michele... ne vogliamo ancora!

sabato 27 novembre 2010

Apertura della stagione invernale 2010-2011

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Impianti aperti sabato 27 e domenica 28 novembre



Immagine: webcam lift


venerdì 26 novembre 2010

Trubanse 'ntra nuzautri



Stasera anan a Teatro 
a scutâr cosa i cüntu Rina 'd Taccu e Nunu...
E  admanasera "Plaza Suite" ad Neil Simon
e s-ciüsemme s'lè pocc

giovedì 25 novembre 2010

Proverbi

Giovanni Segantini - Ritorno all'ovile
 
A Santa Caterinna la faiya i vol 'd dinâr e 'd sinna.

A Santa Caterina  la pecora vuole pranzo e cena.


lunedì 22 novembre 2010

Proverbi

... poiché tutto scorre.

 

Lâscia che l'âiga vâia a la valâ


Lascia che l'acqua vada alla valle

Immagine: Limonetto - Cascata del Piz  @cielomiomarito

martedì 16 novembre 2010

Sonatina



Perché nevica, ma io ho voglia di estate...

domenica 14 novembre 2010

Ancâr a ciutra

Bella bella "scappata" nell'entroterra ligure. Mete: Dolceacqua e Triora. 
Decidiamo di evitare Aurelia e autostrada, quindi si sceglie il percorso che da Trucchi porta a Verrandi. Peccato che, distraendoci  alla prima deviazione, ci ritroviamo a girovagare tra gli ulivi, con la povera macchinina che sbuffa arrancando su salite improbabili. Siccome però "mâi la munta mâi s'argalàn" ridendo e scherzando scolliniamo sulla valle del Nervia che affaccia bella bella sulla sinuosa figura del ponte di Dolceacqua.


Sorpresa e incanto, benché mi avessero raccontato quanto sia bella.... 


e subito siamo a fare i turisti....



Dopo un bel pranzetto all'Agriturismo "I Gumbi" affrontiamo la tortuosa strada che, attraversando Isolabona e Pigna, conduce a Triora. Saliamo tra gli ulivi, avvolti dall'incendio delle vigne di Rossese fino a quando il panorama cambia e diventa inequivocabilmente "montagna". Eravamo partiti da 50 m. sul livello del mare e dopo poco ci ritroviamo in pieno ambiente alpino, con mucche al pascolo e belle malghe in pietra che sembra di essere sul Colle di Tenda. Raggiunti i 1200 m. (branca stanca) della Colla di Longan, scolliniamo. Da qui in poi è tutta discesa fino a Molini di Triora. Niente foto causa nebbiolina. Da Molini di Triora ancora una bella salita fino ai 780 m del paese delle Streghe.


Quando arriviamo, Triora è tra le nuvole. Solo a tratti la nebbia si dirada permettendoci di scattare qualche fotografia. 



Tanto è soave, languida e delicata Dolceacqua, quanto è  rustica e aspra Triora. Magari torneremo in una giornata assolata...
Si è fatto buio e per il ritorno, consigliati dagli abitanti del luogo, decidiamo di non scendere in costa ma di riaffrontare la tortuosa strada fatta all'andata. Solo a Dolceacqua ci arrendiamo alle curve e scegliamo di scendere verso il mare.  E sbagliamo, sottovalutando il traffico nel centro di Ventimiglia. Impiegheremo più di mezz'ora per attraversarla e imboccare la mai così tanto agognata Valle Roya....  



.... avendo percorso più o meno 230 km.


giovedì 11 novembre 2010

O Magalì




Ò Magalí, ma tant amada,
Mete la tèsta au fenestron!
Escota un pauc aquesta aubada
De tamborins e de violons.
Es plen d'estèlas, aperamont.
L'aura es tombada,
Mai leis estèlas palliràn,
Quand te veiràn.

-- Pas mai que dau murmur dei brondas
De ton aubada ieu fau cas!
Mai ieu me'n vau dins la mar blonda
Me faire anguièla de rocàs.

-- Ò Magalí, se tu te fas
Lo pèis de l'onda,
Ieu, lo pescaire me farai
Te pescarai.

-- Ò! mai, se tu te fas pescaire,
Tei vertolets quand gitaràs,
Ieu me farai l'aucèu volaire,
M'envolarai dins lei campàs.

-- Ò Magalí, se tu te fas
L'aucèu de l'aire,
Ieu lo caçaire me farai,
Te caçarai.

-- Ai perdigaus, ai boscaridas,
Se vènes, tu, calar tei laçs,
Ieu me farai l'èrba florida
E m'escondrai dins lei pradàs.

-- Ò Magalí, se tu te fas
La margarida,
Ieu l'aiga linda me farai,
T'arrosarai.

Ara comence enfin de crèire
Que non me parles en risènt.
Vaquí mon anelon de vèire
Pèr sovenènça, ò bèu jovènt!

-- Ò Magalí, me fas de bèn!...
Mai, tre te vèire,
Ve leis estèlas, ò Magalí,
Come an pallit!





Frédéric Mistral (Maillane, 8 settembre 1830 – Maillane, 25 marzo 1914) è stato uno scrittore e poeta francese di lingua provenzale, insignito nel 1904 del Premio Nobel per la letteratura.  Fonte: www.arteestoria.com


 E in tutto ciò qualcuno sa spiegarmi come ci possa entrare una cosa chiamata  "padania"?


La siège de Coni


Canto in lingua francese che racconta un ipotetico dialogo tra un abitante della città di Cuneo e il principe di Conti, durante l'assedio franco-ispanico del 1744. 

da Wikipedia: Durante la guerra di successione austriaca i francesi (nemici dei piemontesi e degli austriaci) decisero di avanzare in Piemonte per poi arrivare in Austria. Prima di scendere in Piemonte, però i francesi uniti con gli spagnoli dovettero assediare Cuneo, città molto ben guarnita che già aveva resistito a otto assedi[...] L'assedio cominciò il 15 settembre 1744 con l'arrivo della prima bomba contro le mura di Cuneo, alla quale i cuneesi risposero con tanta foga da far tacere i nemici per più di due giorni. I combattimenti continuarono ancora per molto con i galloispani che distruggevano campanili e camini e i piemontesi che facevano di tutto per cacciarli motivati dal barone Federico Leutrum che amava molto quella che definiva già la sua città. Il 29 settembre da Saluzzo il Re arrivò con 25000 uomini (su 40000 di tutto l'esercito Sabaudo) per soccorrere i 4089 soldati a difesa di Cuneo. L'esercito si schierò a Madonna dell'Olmo e lì il 30 settembre combatté una grande battaglia contro i nemici galloispanici che usciranno vincitori ma saranno molto indeboliti. I ventuno giorni di assedio successivi furono molto più facili e l'11 ottobre il consiglio di guerra francospagnolo (composto dal Principe di Contì per i francesi e il Marchese Las Minas per gli spagnoli sotto un comando generale dell' Infante di Spagna Don Luigi di Borbone) decide che nelle notti successive avverrà la ritirata. Il 21 ottobre viene dichiarato concluso l'assedio.




J'écris une lettre au prince de Conti
pour lui fair connaître ce qu' c'est Coni;
c'est un retranchement qui durera longtemps
Son gouvernateur fidèle combattant hardiment

      Je sais bien de même que Coni est fort
      et sa beauté suprême, mais je plain son sort.
     J'ai cent mille hommes en train qui disent que Turin
      sera la brandevin pour le premier matin.

Prince, cet affaire mérite attention
pour bien fair la guerre il faut de munition.
Pour nourrir vos soldats vous aurez de l'embarras
cent mille hommes en campagne pesent bien sur les bras.

      Mais rien ne me manque de dans mon armée;
      même pour la depense elle est trés bien reglèe.
      J'aurais pour deux années a nourrir les Français,
      aussi ce de Coni et touts les Piémontais.

L'hiver qui s'avance vous obligera
a retourner en France et quitter tout cela;
la neige et le glaçon, le froid et la saison
vous feront bien, Conti, abandoner Coni.

      J'ai fair pour la siège un chemin couvert,
      je ne crains ni la neige ni l' froid de l'hiver.
      Fusils ni mousquetons, ni bombes, ni canons
      ne m'epouvantent pas; je vais franchir le pas.

      J'ai fini mes classes dedans le latin
      j'enleverais vos places, j'irai a Turin.
      C'est là ou j'apprendrai a me bien retrancher,
      a finir mes études pour vous en régaler.

Vous parlez trop rude pour être écolier;
il vous faut de l'étude pour vous fortifier;
retournez a Paris prenez votre régent,
car pour prendre Coni faut être plus savant.


martedì 9 novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

A ciutra....

Ieri sconfinamento nelle valli Roya e Bevera, questa volta non per camminare ma stando tranquillamente seduti in auto a godere della meraviglia che è l'autunno di là del Colle.

Valle della Bevera - Salendo da Sospel a Piene Haute (Piena Alta)

Valle della Bevera - Piene Haute (Piena Alta)

Piene Haute - Sotto-sottoscala
Molto bella Piene Haute (Piena Alta fino al 1947)... peccato non ci sai un bar, non un ristorante, non un negozio.  Scuola, Chiesa, Municipio e gatti.  Decidiamo di cercare sollievo alla fame in territorio italiano.


Valle della Bevera - Olivetta San Michele - Confine di Stato

E qui una bella scoperta: la Regione Liguria porta la sanità nei villaggi. Almeno l'essenziale. Si chiama civiltà e in Piemonte s'è persa.


Ma nemmeno a Olivetta riusciamo a pranzare (colpa nostra... bighellonando si è fatto tardi) così ci accontentiamo di un panino al volo in quel di Fanghetto. Lasciata quindi la Valle della Bevera e tolta la fame più grossa, risaliamo la valle Roya e qui a ogni curva è un colpo al cuore. I colori degli alberi, le sfumature delle rocce, il verde dell'acqua sono veramente un incanto. Sconfiniamo in Francia per l'ennesima volta e sollevando lo sguardo, ecco lassù Piena Alta, che avevamo lasciato poco più di un'ora prima.

Piene Haute (Piena Alta) vista dalla valle Roya

Valle Roya

Valle Roya - Gorges

La Roya

Decidiamo di terminare la giornata a La Brigue (fino al 1947 Briga Marittima) e mi ricordo all'improvviso di non aver mai fotografato il meraviglioso ponte medievale a doppia schiena d'asino che si incontra sula strada che da Briga porta a Morignole e a Notre Dames de Fontaines. La luce comincia a scarseggiare e c'è forte rischio di controluce... ma ormai siamo lì e si prova...


La Brigue - Ponte medievale

E anche il vecchio mulino ha un suo fascino...

La Brigue - Le vieux moulin

Torniamo verso La Brigue, parcheggiamo sulla piazza e cominciamo la visita del villaggio. Bello, bello, bello! 

La Brigue - Parrocchiale


La Brigue - Castello Lascaris

La Brigue - Portici

La Brigue - Place du Rattachement

E qui è terminata la nostra gita "a ciutra" come si dice qui per indicare la Francia. Si è conclusa con due begli incontri proprio su questa piazza: un signore anziano che in un italiano nostalgico ci ha raccontato la rabbia di esser diventato francese e di aver visto il territorio di Briga smembrato e il paese a poco a poco spopolarsi a causa dell'incuria di uno Stato che li ha annessi e dimenticati. E un giovane uomo sorridente, che in un bel francese dalle tinte provenzali si è avvicinato e ci ha offerto una borsa piena di mele appena colte. Con il cuore leggero e una bella sensazione di fratellanza abbiamo percorso gli ultimi tonanti e per la quarta volta passato il confine lasciandoci alle spalle il caldo autunno provenzale per ritrovarci un po' mesti in questo precoce inverno limonese. E c'era già la voglia di ritornare di là...


e sono 136 chilometri...
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