sabato 16 febbraio 2013

La funtâna dal Sarvan

La funtâna dal Sarvan

Narra un'antica leggenda che tanti tanti tanti anni fa, su dalle parti di Maire Savoia abitasse una donna e che questa ogni domenica scendesse al mercato a comprare la farina per fare il pane. Un giorno, giunta vicino ad una fonte d'acqua fresca, tirò fuori dalla sporta una tazza e si mise a bere. Proprio in quel momento spuntò fuori un ometto niente bello, molto storto e assai peloso che con fare gentile le chiese da bere. La donna lì per lì si spaventò, poi però visti i modi amabili dello strano personaggio, gli offrì una tazza d'acqua. L'ometto bevve, restituì la tazza, salutò la donna e si dileguò tra i faggi. Da quel giorno trascorsero i mesi e nessuno vide più la donna al mercato, finché in occasione della festa patronale ella ritornò in paese e subito le comari si fecero intorno chiedendo spiegazioni per quella lunga assenza, allora la donna raccontò dello strano incontro alla fonte e aggiunse: "da quel giorno ogni volta che impasto il pane, prendo la farina dal sacco e quando torno la volta dopo il sacco è pieno, così che non ho più bisogno di scendere al mercato". Immenso fu lo stupore  e tutti si interrogarono su questo prodigio senza venirne a capo. La donna riprese il cammino verso il suo tetto, risalì il sentiero nel bosco, entrò in casa e grandi furono sconcerto e dispiacere trovando il sacco della farina afflosciato a terra, completamente vuoto.

Morale: i prodigi sono cosa rara e misteriosa e al Sarvan non piace che vengano svelati in piazza.

Nota: La fontana in questione si trova lungo il sentiero che dai casali Astejian sale al Cros, a 10 minuti circa di cammino da Capanna Chiara. Grazie a Bruno per averci raccontato questa storia.


La fontana in versione estiva - Foto ©Luisa Spagnolo




sabato 9 febbraio 2013

Al cinema con 5 €



da la Guida:

Comune e la gestione del Cine-teatro  alla Confraternita hanno concordato di applicare la tariffa ridotta di ingresso (5 €) riservata inizialmente solo ai limonesi anche ai titolari e dipendenti di attività commerciali a Limone, militari e residenti dei comuni di Vernante, Robilante, Roccavione, Entracque e Roaschia. [gber]

...e stasera alle 21.00 noi andiamo a vederci Lincoln.

Il bosco hai i giorni contati

da: La Guida

Click per ingrandire

venerdì 1 febbraio 2013

Alpe di Papa Giovanni - Buèr - Eremo


Bella escursione non troppo ripida e alla portata di tutti, nella distesa innevata dell'Alpe di Papa Giovanni. Ci eravamo stati già prima di Natale,  ma il freddo pungente quel giorno non mi fece godere appieno la giornata (il sole nel Buèr credo si faccia vedere intorno a marzo... forse). Oggi invece meraviglia delle meraviglie, clima quasi primaverile e cielo blu... non posso non raccontarvela...
La macchina la si può lasciare sul parcheggio alla partenza della seggiovia di Limonetto per poi tornare  verso lo "Wonderfall Chalet"; qui si indossano le ciastre e si comincia il persorso costeggiando lo steccato fino alla cascata, quindi si attraversa un ponticello in legno e ci si inoltra nel bosco (seguire le tacche verdi e gialle) fino a sbucare sulla pista delle motoslitte. Pochi metri e si raggiunge la prima bella casetta in pietra. Qui si svolta a destra e in leggera salita si raggiunge l'Alpe di Papa Giovanni. Prima di proseguire, beatevi del panorama, della pace e dell'accurato restauro dell'antica borgata. Dopo aver ragiunto la croce sovrastante il villaggio, si prosegue percorrendo l'ondulata spianata sul cui sfondo svetta la nostra amata Rocca dell'Abisso. Attraversato il ponticello si continua seguendo il tracciato del torrente e dopo qualche tornante si raggiunge il gias del Buèr con la bella baita del pastore e la fontana, con ogni probabilità ghiacciata.  A queso punto, dopo le foto di rito, noi in genere torniamo sui nostri passi per trovare un posto assolato dove consumare il pranzo, e quel posto di solito è l'Eremo. Qui ha abitato per anni Fra' Francesco, che ha ristrutturato le antiche baite con cura e amore lasciando un piccolo gioiello che unito all'Alpe rende questo fazzoletto di montagna il paradiso in terra. Per raggiungerlo si torna al ponte sul torrente e si prosegue a sinistra fino a raggiungere dopo pochi minuti le belle casette in pietra (seguire insegna "Lou Viasol"). Per il ritorno si può scegliere di ripercorrere lo stesso itinerario, oppure proseguire attraversando in leggera discesa i Prati della Chiesa fino a raggiungere i ruderi di vecchie baite, di qui si imbocca un sentiero che si inoltra tra gli alberi. Dopo un paio di tornanti, superato un grosso faggio su cui spicca una traccia segnaletica gialla e verde si abbandona il tracciato principale e ci si inoltra a destra nel bosco, da dove già si scorge lo steccato del "Wonderfall Chalet" dove infine si chiude l'anello. A fare il giro completo, prendendocela comoda e facendo tante foto, abbiamo impiegato 3 ore. Qui, c'è la tracca GPX.

E ora le foto...

La cascata del Piz
La casetta che accoglie i viandanti all'Alpe di Papa Giovanni
La chiesa dell'Alpe con alle spalle il ciliegio secolare
La croce dell'Alpe
La Rocca dell'Abisso

Il gias del Buèr
Il larice dell'Eremo
L'Eremo

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