sabato 28 gennaio 2012

Al câiri



La muntâ 'd l'Iretta 'd sut a la nivera

La salita dell'Iretta sotto la neve


In Via Roma (l'antica Via Maestra) di fianco alla Gelateria Câiri, la scalinata che scopro solo oggi chiamarsi "Muntâ 'd l'Iretta". Se non ricordo male, l'ultimo restyling della scalinata fu fatto di mio padre.


Immagine di Giampiero Marro (Puiu)

martedì 24 gennaio 2012

Lo skilift dei Mian

 
 
Aperto nel 1965 dai fratelli Antonio (Tunìn), Nicolao (Nicolino) mio padre,  e Giuseppe (Beppe) Bottero. L'impianto di risalita partiva dal prato appena sopra la fabbrica mineraria e si inerpicava sulle pendici del Monte Vecchio fin sopra il Ciabòt 'd Plancia. I miei ricordi piuttosto epici e per questo ben poco attendibili, mi riportano una pista ripidissima piena di gobbe ma bella, bella, bella. Lo skilift dei Mian fu danneggiato dalla valanga che nel 1973 si staccò dal Monte Vecchio. Ripristinato testardamente, nel 1975 chiuse definitavamente. Su quella pista ho indossato per la prima volta gli sci e ho imparato a tenermi in piedi nella neve e lì, con mia sorella Rosalba abbiamo fatto credo le sciate più divertenti e spensierate della nostra vita. Per papà e i suoi fratelli fu fonte di "sagrin e russe cun le framme"¹, per noi, altro non fu che una meravigliosa giostra!

¹ Preoccupazioni e liti con le mogli



 
 





domenica 22 gennaio 2012

mercoledì 18 gennaio 2012

Stop Sopa!


Stop Sopa!
Inserito originariamente da cielomiomarito


Perché lo sciopero contro SOPA e PIPA

venerdì 13 gennaio 2012

Dove non nevica firmato...

La Alpi Marittime, firmate e non ma comunque sensa fioca...

Qualche anno fa un articolo sullo "Scarpone", la rivista del CAI, dedicato a Mauro Corona e al suo decalogo “Per la Montagna dove non nevica firmato” si riportava questa frase del narratore:“…le dieci ‘maledizioni’ emerse da questa montagna dove non nevica “firmato” e dove la gente vive sempre tribolando’ (non che la montagna dove nevica ‘firmato’ se la passi gran bene, ma almeno gode della presenza di qualche aitante uomo politico deciso a godersi con il suo staff l’ebbrezza di una discesa sulle piste con i carving e i confort del caso)…”, dove si faceva riferimento alle problematiche della montagna delle stazioni sciistiche e della montagna po(vera), o, per definirla alla moda della Compagnia del Buon Cammino, alla montagna cordless, ovvero senza fili (impianti di risalita). [da: TargatoCN Leggi tutto...]

Roberto Colombero
Pres. Comunità Montana Valli Grana e Maira


Immagine: @Antonella Bottero

Confini dell'Impero



venerdì 6 gennaio 2012

mercoledì 4 gennaio 2012

Lu Presepio ant'al ciuchèr


Il Presepio allestito nel Battistero
incastonato nello splendido campanile della Parrocchiale.

Immagine: @ Antonella Bottero


martedì 3 gennaio 2012

Da Limone al Colle di Tenda percorrendo l'antica Strada Romana




Era da molto tempo che volevo salire al Colle di Tenda percorrendo l'antica via romana, ma siccome in estate il margaro occupa la conca dei prati di San Lorenzo come fosse sua esclusiva proprietà e siccome noi non ci troviamo troppo a nostro agio tra mucche e cani ringhianti, c'è voluto questo inverno bislacco senza neve per poterci concedere questa giornata che resterà, credo, unica. Quella che vi racconto è un'escursione davvero molto bella, con praticamente nessuna difficoltà e pochissima salita. Il dislivello di poco più di 800 metri si sviluppa sulla distanza, non impegnando gambe e fiato su percorsi troppo ripidi. La strada romana inizia sulla piazzetta Dunand-Noghtingale, dove ci sono i campi da bocce. Da qui si segue il corso del torrente fino alla frazione Sant'Anna, dove, presso il condominio Rio, il tracciato è interrotto dalla Statale 20. Si può quindi decidere di seguire il percorso stradale piuttosto trafficato, oppure tagliare tra le villette (seguendo l'indicazione "Strada Romana" e le tacche verdi e gialle) per poi raggiungere, al terzo tornante, la gradinata che porta all'imbocco del tratto a mio parere più affascinante di questa antica via, dove tra abeti altissimi, ancora si calpesta l'antico selciato dalle pietre ben disposte, lustrate dal tempo e dall'umidità. Dopo qualche tornante, si sbuca sulla provinciale all'imbocco del piccolo abitato di Limonetto, si attraversa la strada e dopo pochi metri si riprende il percorso che proseguirà ininterrotto fino al colle di Tenda. Il primo tratto ombroso dopo un primo traversone si inerpica dolcemente e prende quota con alcuni tornanti per poi sbucare a 1500 m proprio in vista dello Chalet Arrucador. Qui si apre la conca erbosa dei Prati di San Lorenzo da dove, seguendo le tacche bianche e rosse, si ritrova l'antica traccia che con ampi tornanti risale il pendio sotto lo sguardo severo dei resti del forte centrale. Noi abbiamo percorso quest'ultimo tratto cercando di evitare i lastroni di ghiaccio levigati dal vento, ma in estate avremmo trovato distese rigogliose di rododendri in fiore. Siamo sbucati sul Colle di Tenda dopo tre ore e mezza di cammino, prendendoci il tempo di fotografare e di fare colazione beandoci del panorama che si stagliava nel freddo e nitido cielo invernale. L'andatura ha voluto seguire le vibrazioni dell'incedere di antichi eserciti, di mercanti, monaci, banditi e viandanti. L'antica via, per secoli l'unica, che schiudeva alla Valle Vermenagna le porte del Mediterraneo è un piccolo gioiello testimone della caparbietà degli uomini nel voler cercare un altrove, un fuori, un differente. Peccato averla quasi dimenticata se non nel tratto vacanziero della passeggiata lungo il torrente. Peccato aver permesso che per larga parte diventasse un gias.





Nel tratto tra Sant'Anna e Limonetto







Chalet Arrucador



L'antico tracciatto ancora si intravede


Vasche di abbeveraggio

Ghiaccio


lunedì 2 gennaio 2012

domenica 1 gennaio 2012

Buon 2012!



A tutti voi che passate di qui

Auguri!!!




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